
GIAN CARLO FERRETTO: “CIAO A TUTTI. PER SEMPRE”.
Ci ha recentemente lasciato il grande imprenditore vicentino che aveva dedicato, alla guida della Fondazione San Bortolo, buona parte della sua vita per aiutare l’Ospedale di Vicenza e i suoi malati.

Artista, Comunicatore, Naming Specialist.
Ideatore di VICENZA.COM
Parlare di generosità è importante. Farla lo è ancora di più.
“Esserlo” è da pochi…
Gian Carlo Ferretto ha incarnato perfettamente il senso di questa importante parola. Alla guida della “sua” Fondazione San Bortolo, in 10 anni ha infatti raccolto quasi 5 milioni di Euro destinandoli al miglioramento dell’Ospedale di Vicenza, di per sè già un’eccellenza.
Un impegno instancabile e infaticabile. Perchè la sua non era un’attività presenzialistica, fatta tanto per fare (come a volte succede quando si rivestono molte cariche), bensì l’espressione lineare e fedelissima del suo approccio alla vita come uomo prima che imprenditore di grande successo. Pensare al bene degli altri, fossero i suoi dipendenti così come dei malati qualsiasi, era la cosa che gli veniva più spontanea.
Perchè appunto lui era “generosità”.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 2015, quando mi chiese di dargli una mano a comunicare ai vicentini l’importanza della Fondazione San Bortolo. Sapevo del suo grande successo come imprenditore, ma non conoscevo il lato più “nobile” della sua attività. Quello appunto che si occupava di solidarietà.
Ricordo che quando mi spiegò di cosa si occupava la Fondazione, quali erano i progetti avviati e quali le sue speranze in questo senso, i suoi occhi mi sembravano quelli di un bambino che sogna un regalo importante.
Ma la cosa che mi colpì maggiormente era vederlo presente, nonostante la non banale età, in ogni occasione di incontro della Fondazione, da quelle istituzionali a quelle più “umili” e popolari, come un mercatino di beneficenza, un evento sportivo o un banchetto di sensibilizzazione esposto in piazza, una raccolta fondi.
Per lui essere presente in prima linea era probabilmente il modo più naturale di agire per coinvolgere gli altri. Perchè conscio che l’esempio in prima persona costituisce il modo migliore per motivare gli altri.

Durante i 5 anni in cui abbiamo collaborato, qualsiasi cosa gli suggerissi di fare in termini di azioni promozionali, anche quelle meno convenzionali e più “originali”, lui la faceva. All’inizio mi guardava con un po’ di stupore. Poi sfoderava il suo sorriso solare e si metteva a disposizione con entusiasmo, perchè comprendeva che era per il bene del suo amato Ospedale.
Per lanciare ad esempio l’iniziativa degli “Ovetti della Bontà”, gli suggerii di assaggiarli, lui per primo, e declamarne in video la “bontà”. Chi sa come funzionano le riprese video, sa che in genere dietro le quinte si registrano più versioni, perchè chi è ripreso non sempre riesce ad essere subito convincente oppure commette errori. Lui no! “Perfetta la prima”, come si suol dire in campo cinematografico.
Perchè non stava “recitando”. Lui era vero.
Si divertiva proprio a seguire i miei voli “creativi”, anche perchè conscio che se non si arriva al cuore delle persone non si ottiene nulla.
E la creatività ci riesce.
Se n’è andato in modo imprevisto, nonostante l’età, il 16 Agosto 2019, prendendo in contropiede un po’ tutti e me per primo.
Ha lasciato un vuoto incolmabile.
Ma la sua eredità morale, etica e umana sono rimasti a disposizione di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Così come sono rimasti, e sono concretamente visibili, i numerosissimi interventi di miglioria dell’Ospedale. Consiglio a tutti di fare un giro tra le corsie e leggere le targhe esposte con gratitudine in quasi tutti i reparti.
Così come consiglio a tutti di rendergli un ultimo tributo aiutando la Fondazione San Bortolo e seguendo il suo motto: “Si può fare di più!”.

