
“RITRATTO DI DONNA”. LA NUOVA GRANDE MOSTRA IN BASILICA

Artista, Comunicatore, Naming Specialist.
Ideatore di VICENZA.COM
Il più spettacolare monumento Palladiano torna ad ospitare una grande mostra che esplora la femminilità attraverso gli occhi di alcuni tra i più grandi artisti. Ve la presento in queste righe, ma il mio consiglio è di vederla di persona.
Si tratta di un magnifico tributo al sogno degli anni Venti visto attraverso lo sguardo e la sensibilità di molti grandi artisti del calibro di Gustav Klimt e soprattutto di Ubaldo Oppi, futurista vicentino.
L’universo femminile visto attraverso il sogno, il doppio riflesso nello specchio, il rapporto tra il pittore e la modella, la nostalgia di paradisi perduti, ma anche la crudezza della realtà, sono i temi su cui si sviluppa la nuova grande mostra d’arte ospitata nel magico contesto della Basilica Palladiana.
Dipinti meravigliosi, abiti bellissimi, gioielli, sogni di esotismo, desideri di viaggi e amori pervadono lo spazio espositivo, in dialogo bellissimo con l’architettura della basilica palladiana. L’effetto è magico, rievocando quegli Anni Venti in cui, come scrisse la prima critica d’arte donna, la potente Margherita Sarfatti, “la pittura appare tra tutte l’arte magica per eccellenza”. Perchè in grado di liberare il sogno.
Lo scrittore Massimo Bontempelli, quasi evocasse le ragazze di oggi, raccontava con affascinata meraviglia i primi piani delle donne distratte nei caffè. Siamo negli anni Venti e, nell’Europa uscita da poco dalla Prima guerra mondiale, le donne cominciano a conquistare un proprio ruolo: sempre più autonome, seduttive e moderne. I capelli si accorciano come la lunghezza delle gonne, mentre la loro influenza nella società e nella cultura si fa sempre più intensa. Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi, Virginia Woolf scrive i suoi capolavori.
Sogni di avventure, amori e successi imperniano le esistenze degli artisti che attraversano quegli anni come un viaggio ricco di aspettative e desideri, in un tempo che sa essere anche complicato. Interpreti sensibili dei cambiamenti e dei sentimenti, i pittori danno vita a immaginari nuovi, da cui nascono ritratti di donne che si stagliano da protagoniste con potenti personalità, esaltate nella loro seducente energia.
Di queste signore offrono ritratti magnetici gli artisti che stanno promuovendo l’arte più nuova, all’insegna di una ‘classicità moderna’. Sono tutti stati convocati nella mostra: Felice Casorati, Mario Sironi, Antonio Donghi, Achille Funi, Piero Marussig, Mario Cavaglieri, Guido Cadorin Massimo Campigli e, naturalmente, Ubaldo Oppi. Oppi, cresciuto a Vicenza ma formatosi tra Vienna, Venezia e Parigi, ha un immediato successo in mostre importantissime, anche nella Milano e nella Roma dei primi anni Venti, dove viene ‘scoperto’ da Margherita Sarfatti e Ugo Ojetti. I suoi dipinti ci rivelano lo sguardo attraverso cui scorrono in mostra una costellazione di ritratti dei maggiori artisti che sono stati suoi amici e avversari in esposizioni strabilianti, dal Salon d’Automne di Parigi al Premio Carnegie di Pittsburgh, dalla Biennale di Venezia alla mostra di Modern Italian Art di New York.
Il poster di Ubaldo Oppi
Acquista il poster del dipinto

Biglietti
Speciale aperto: € 16,00*
Permette la visita alla mostra in ogni momento, senza necessità di fissare una data ed una fascia oraria precise. Acquistabile sia in biglietteria, che online. Consigliato anche come regalo.
Biglietto Family: € 30,00
Valido per 2 adulti e per ragazzi da 11 a 17 anni fino ad un massimo di 6 persone.
Ingresso gratuito
Valido per bambini fino ai 10 anni (non in gruppo scolastico); accompagnatori di persone con disabilità; giornalisti accreditati con tesserino.
*Valido per over 65; studenti universitari con tesserino, soci Touring Club, amici del Palladio Museum, abbonati del Teatro Comunale di Vicenza, accademici dell’Accademia Olimpica di Vicenza, soci CTG, ISIC e FAI, abbonati dei teatri della rete Teatri Vi. Vi.
I visitatori della mostre presso Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari e Palladio Museum hanno diritto alla riduzione reciproca nei biglietti di ingresso con la mostra “Ritratto di donna” in Basilica Palladiana.
Gruppi
Gruppi di 15 – 25 persone
Adulti: € 11,00
Prezzo valido per gruppi di minimo 10 persone. È prevista 1 gratuità ogni 20 paganti.
Scuole: € 5,00 a studente
Prezzo valido per classi di minimo 15 studenti. Sono previste gratuità per 2 accompagnatori per classe.
Con la Vicenza Card si può visitare la mostra e i principali monumenti della città ad un prezzo agevolato
Le tariffe ridotte o gratuite sono applicabili solo presentando un documento, tessera o badge valido e non scaduto che ne attesti il diritto.
La mostra
Una delle correnti di pittura più affascinanti degli anni Venti è quella del “Realismo Magico”, in cui la visione della realtà è immersa in un’atmosfera di meraviglia e di attesa, che in Italia è affiancata dalle ricerche degli artisti riuniti nella definizione di “Novecento Italiano”, che declinano la loro arte evocando anche memorie della classicità e del Rinascimento.
Tale esaltante alleanza tra modernità e classicità è preceduta da una riflessione profonda sui rinnovamenti della pittura che sono avvenuti a Vienna e a Parigi tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, in particolare da suggestioni della Secessione Viennese guidata da Gustav Klimt, dal simbolismo e dall’espressionismo, in cui le donne sono raffigurate come fanciulle, muse dormienti, ninfe leggiadre o seduttrici, come dentro un sogno di fiaba. Non a caso la mostra si apre con la leggendaria ‘Giuditta’ di Klimt.
Quelle raffigurazioni pervadono le ricerche di molti protagonisti dell’arte italiana e trovano riscontro in particolare a Venezia, dove quelle influenze fioriscono nelle mostre di giovani artisti che si tengono a Ca’ Pesaro, dove espongono tra gli altri Vittorio Zecchin, Felice Casorati e Mario Cavaglieri, profondamenti influenzati dall’impatto di Klimt, che ha anche una sala personale alla Biennale di Venezia del 1910. Altri, come Arturo Martini, Gino Rossi o Guido Cadorin, seguono la strada indicata dal post-impressionismo o dal cubismo. Da quelle meravigliose scoperte prende avvio un mondo nuovo, un’arte che non si era mai vista, che emana ispirazioni ardite e inebrianti follie, un’idea spregiudicata che innerva la Belle Époque e scorre, rinnovata e intensa, nel primo dopoguerra.
Ubaldo Oppi (Bologna 1889 – Vicenza 1942) è un protagonista assoluto di quegli anni, uno degli artisti più famosi tra l’Europa e gli Stati Uniti: a Parigi conosce Modigliani allo sbando, ha un flirt con la modella Fernande Olivier, che lascia Picasso per fuggire con lui, viene rapito dai colori intensi e dalle pennellate fauves di Kees van Dongen, dai segni sinuosi di Matisse.
Negli anni Venti crea affascinanti ritratti di donne, dalle Amiche all’amata moglie Delhy, che vengono acquistate in collezioni favolose. Dalla Biennale di Venezia al Salon d’Automne di Parigi, dal prestigioso Premio Carnegie a Pittsburgh alla Mostra della Secessione nel Glaspalast di Monaco di Baviera, è conteso da curatori e intellettuali.
Assieme a lui si muovono nel panorama più avvincente dell’arte protagonisti, tra gli altri, quali Felice Casorati, Mario Sironi, Antonio Donghi, Cagnaccio di San Pietro, Achille Funi, Piero Marussig, Mario Cavaglieri, Guido Cadorin, Massimo Campigli.
Quando
Inaugurata il 6 Dicembre 2019, la mostra è visitabile fino al 13 Aprile 2020.
Dietro le quinte
La mostra è parte di un progetto di rilancio della Basilica Palladiana di Vicenza, destinata a ospitare continuativamente esposizioni di rilevanza internazionale.
L’esposizione è curata da Stefania Portinari, docente di storia dell’arte contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, affiancata da un comitato scientifico composto da Gabriella Belli (Fondazione Musei Civici di Venezia), Elena Pontiggia (Accademia di Belle Arti di Brera), Alessandro Del Puppo (Università degli Studi di Udine), Luca Massimo Barbero (Fondazione Giorgio Cini di Venezia), Nico Stringa (Università Ca’ Foscari Venezia), Valerio Terraroli (Università degli Studi di Verona), Elisabetta Barisoni (Fondazione Musei Civici di Venezia), Giuseppina Dal Canton (Università degli Studi di Padova), Sergio Marinelli (Università Ca’ Foscari Venezia), Sileno Salvagnini (Accademia delle Belle Arti di Venezia).
La mostra è promossa dal Comune di Vicenza e realizzata dal Palladio Museum e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con l’Accademia Olimpica e la Fondazione Giuseppe Roi. È sostenuta dalla Provincia di Vicenza, con il patrocinio della Regione del Veneto e con il contributo di Fondazione Cariverona.
